sabato 15 agosto 2009

IN SPIAGGIA CON IL CANE


Cartelli di divieto di balneazione spuntano come funghi. Ma uno su due è illegale



Brutta stagione l'estate, almeno per i cani. Quando non vengono abbandonati sull'orlo delle strade devono rimanere in pensione o, nella migliore delle ipotesi, starsene rinchiusi in abergo. Ammesso che l'hotel faccia parte di quella categoria che accetta i cani. Ma la persecuzione estiva non ha limiti per i quadrupedi perché anche le spiagge sono spesso off limits per gli amici a quattro zampe. Ed ecco gli amici inseparabili, quello a quattro zampe e quello a due, costretti a girovagare per le spiagge alla ricerca di un posto al sole. E invece no. Anche per le spiagge spuntano come funghi i cartelli di divieto di balneazione per gli animali. Ma non sempre, fa sapere l'Aidaa (Associazione italiana per la difesa di animali e ambiente), sono in regola.

Almeno la metà, fa sapere il presidente dell'organizzazione, Lorenzo Croce, dei divieti che spuntano nei mesi estivi, seppur messi dalle amministrazioni dei comuni rivieraschi sono illegali. E non si tratta di un problema da poco. Basti sapere che sono due milioni le famiglie italiane disposte ad andare in vacanza con il proprio cane o gatto. Purtroppo sono ancora poche le strutture alberghiere, agrituristiche e i camping che accettano senza riserve la presenza di famiglie con animali domestici. E ancora meno le spiagge attrezzate per questo tipo particolare di ospiti.

Ecco dunque la buona notizia per i vacanzieri con il cane al seguito. Per poter vietare l'accesso della mascotte alla spiaggia occorre un'ordinanza del comune che preveda il divieto motivato, l'orario di tale divieto e la firma del sindaco, dell'assessore delegato o del comandante dei vigili urbani. Inoltre il documento deve essere pubblicato sugli albi pretori dei singoli comuni. Insomma la burocrazia questa volta viene in aiuto al cittadino che non ama separarsi dal suo fedele amico. Ma non è tutto: i cartelli di divieto devono recare sul retro il numero dell'ordinanza comunale di riferimento e la data di scadenza. In caso contrario il divieto è da considerarsi nullo.

"Pertanto invitiamo tutte le famiglie - conclude il presidente Aidaa Lorenzo Croce - ed i proprietari di cani che decidono di portare Fido in spiaggia a verificare che esistano realmente le ordinanze e che i cartelli di divieto contengano le informazioni regolamentari. Altrimenti qualunque richiesta di allontanarsi dalla spiaggia con il proprio cane fatta anche dai vigili è illegale e ogni eventuale multa impugnabile davanti al giudice di pace e quindi contestabile senza essere preventivamente pagata.

Nessun commento: